Da qualche anno anche Seui ha iniziato a curare, tutelare e
valorizzare il suo ricchissimo patrimonio storico - archeologico, ricco di
nuraghi, pozzi e fonti sacre, tombe di giganti, villaggi ed altri antichi
insediamenti.
Perla di questo intervento è sicuramente il "Parco
archeologico di Ardasai" del Comune di Seui. Ottimamente organizzato e
visitabile, grazie alla precisa segnaletica e agli agevoli sentieri
perfettamente curati, che fanno di questo sistema turistico- archeologico un
autentico gioiello.
L’auspicio è che questa politica illuminata tesa alla custodia e valorizzazione del patrimonio storico archeologico sia estesa, riuscendo in tal modo a salvare e riportare al loro splendore anche altre emergenze, come quelle custodite entro i confini del Parco di Montarbu. Per esempio la suggestiva località di “Anulù” custodisce un bellissimo nuraghe polilobato, che domina una grande villaggio con resti di capanne ed una tomba dei giganti.
L’auspicio è che questa politica illuminata tesa alla custodia e valorizzazione del patrimonio storico archeologico sia estesa, riuscendo in tal modo a salvare e riportare al loro splendore anche altre emergenze, come quelle custodite entro i confini del Parco di Montarbu. Per esempio la suggestiva località di “Anulù” custodisce un bellissimo nuraghe polilobato, che domina una grande villaggio con resti di capanne ed una tomba dei giganti.
Anche da questi nostri tesori storici archeologici arriva un
grido d’aiuto, ascoltiamoli!!!
Se la nostra generazione non salverà questo importantissimo
patrimonio che abbiamo ereditato dai nostri avi, tutto si perderà,
irrimediabilmente e per sempre!!!
Questo mio articolo sull'insediamento di "Anulù"
era stato pubblicato nel mensile Sardegna Magazine New nel mese di settembre
1994 (n. 9/1994 - pag. 11).
ARCHEOLOGIA A SEUI:
IL VILLAGGIO NURAGICO DI ANULU’
IL VILLAGGIO NURAGICO DI ANULU’
Situato nel cuore del compendio forestale di “Montarbu”,
fiore all’occhiello delle Aziende Foreste Demaniali della Regione Sarda (oggi
Ente Foreste), l’insediamento di “Anulù”, grosso villaggio risalente al tardo
periodo nuragico, è composto da una trentina di capanne circolari, di medie e
piccole dimensioni, intervallate da diversi muri.
Da un’attenta analisi eseguita sulle strutture murarie
superstiti si ipotizza che l’insediamento sia stato sottoposto ad un assedio e
quindi distrutto in seguito ad un attacco esterno. Quindi, non abbandonato,
volontariamente, da parte dei suoi abitanti, come invece è risultato per il
villaggio nuragico di “Cuccuru ‘e Pardu”, sempre a Seui.
Questa ipotesi trova conferma nei ritrovamenti di numerose
pietre, del peso di uno – due chilogrammi, ritrovate nel sito. Queste,
utilizzate come proiettili, erano state scagliate tramite catapulte nel corso
di un probabile tentativo di conquista, portato da un esercito ben organizzato
sicuramente non composto da un gruppo raccogliticcio di pastori. In quel
periodo storico, ben pochi eserciti stranieri potevano trovarsi in zona, in
modo particolare impegnati in operazioni di conquista, se … non i romani.
A guardia del centro abitato, sulla sommità della collina,
domina il nuraghe omonimo. Che risulta caratterizzato da una tipica struttura a
fortezza, polilobato, con una torre centrale affiancata da due minori.
Inoltre, nei pressi dell’insediamento è stato localizzato
ciò che resta di una tomba dei giganti, oggi ridotta alle sole pietre base, il
tutto in pessime condizioni di conservazione.
L’auspicio, comunque, è quello di vedere al più presto il
nuraghe, la tomba e l’intero villaggio, adeguatamente restaurati, tutelati e
valorizzati a fini culturali e turistici. (Giuseppe Deplano,
copyright © 2014 – riproduzione riservata)